- Richiesta fatta ai massari di consegnare una certa quantità di seta al filatoio condotto da Francesco Grandisoli - Note riguardanti la non disponibilità dei mercanti ebrei a dare seta da lavorare al filatoio poichè si preferisce venderla grezza - Nota in cui i mercanti ebrei accettano, per una volta, di consegnare al filatoio cento libbre di seta chiedendo però garanzia scritta del prezzo e della bontà del lavoro fatto - Nota di Francesco Grandisoli in cui afferma che, per mancanza di lavoro, si era determinato di licenziare gli operai e di chiudere il filatoio con pregiudizio di tante famiglie - Ordini della Direzione Generale delle Finanze di Mantova ai massari dell'Università degli Ebrei affinché tutti i mercanti di seta consegnino al pubblico filatoio gestito da Francesco Grandisoli 150 libbre di seta - Nota dei massari David Fano e Bonaiuto Vita Finzi con la quale convincono cinque mercanti ebrei a fornire al filatoio pubblico 150 libbre di seta ; 1740 gennaio 27-1740 agosto 17 ; Filza 105, cart. 09